Un nemico da combattere
Dal vangelo secondo Luca (4,38-44)
SPUNTI DI RIFLESSIONE
Gesù opera un miracolo nella famiglia di Pietro. Pietro dovrà essere consolidato in maniera particolare nella fede, perché ha una missione speciale. Gesù gli guarisce la suocera, colpita da una forte febbre. Il Vangelo usa la rara espressione che Gesù «comandò» alla febbre di partirsene: la tratta come una potenza ribelle che deve riconoscere in lui il più forte e retrocedere. Gesù è il redentore degli infermi. Il peccato è la malattia che più rovina l'uomo. Gesù redime l'uomo dal peccato. Egli vede la malattia come un nemico da combattere. Darà ai suoi apostoli il potere di guarire gli infermi. Tutto l'uomo è opera di Dio, corpo e anima; perciò anche tutto l'uomo, corpo e anima, dev'essere guarito da Cristo e partecipare con Cristo agli splendori della gloria.
Liberi per il bene
La malata giace a letto. Come un medico, Gesù si pone vicino al suo capo. Chinatosi sopra di lei: alla febbre viene rivolta la stessa parola di comando che era stata rivolta al demonio. Ed è efficace. Immediatamente subentra la guarigione. Nulla può opporsi alla parola di Dio pronunciata da Gesù.
All'inizio del vangelo di Luca questo miracolo, un piccolissimo segno (si tratta di una semplice guarigione dalla febbre) ha un grandissimo significato che fa da chiave interpretativa per tutti i miracoli che seguono.
Se la potenza della sua Parola vince oggi il male, una volta liberati dal male, si è finalmente liberi per il bene che è il "servizio".
LA PAROLA PER ME OGGI
Gesù è venuto per renderci come Lui, capaci di servire. Liberati dal male siamo liberi per il bene, che è amare con i fatti e in verità. La suocera di Pietro ha servito Gesù e i discepoli, tu oggi cosa puoi fare?