Dal vangelo secondo Luca (17,7-10)
"Tutto è grazia", diceva un personaggio di Bernanos, per chi, come la Madonna, avverte profondamente che è Dio che "ha posato lo sguardo sulla sua piccolissima serva" (Lc 1,48).
L'umiltà è questo sguardo penetrante nella santità di Dio, questo essere affascinati dal suo Volto fino a ritenersi "poveri servi" (akréios in greco non significa "inutile" ma "miserabile", che non può vantare alcun diritto). Compito del servo è solo questo: fare quanto gli viene comandato. Gesù si riteneva tale nei confronti del Padre: Lui, il Figlio, "fa solo quello che il Padre gli ha comandato di fare" da quando "ha assunto forma di schiavo" (cf Gv 5,30; Fil 2,7).
È la fede che provoca in noi il senso della perfezione di Dio, il senso, come diceva Kierkegaard, "dell'esigenza infinita". Essa ci scopre un compito illimitato, ci aiuta a prendere coscienza della nostra impossibilità di portarlo a termine e - per colmo - la fede umile ci fa provare la gioia di questa inadeguatezza fino a pregare con San Francesco: Mio Dio, e mio Tutto! Io sono nulla. La gioia del cristiano è di scoprire che la potenza di Dio si rivela nella sua debolezza.
La gioia di essere servitore
Per Paolo la ricompensa più alta è annunciare gratuitamente il Vangelo (1Cor 9,18). L'apostolo è associato al ministero di grazia e di misericordia del suo Signore per il mondo. Origine del suo servizio è la fede, come esperienza personale di colui che lo ha amato e ha dato se stesso per lui (Gal 2,20). Per questo, a differenza del fratello maggiore, non è più nella logica del dare/avere, ma in quella del dono gratuito. L'amore sperimentato lo rende libero di servire come il suo Signore.
LA PAROLA PER ME OGGI
Non si può servire e amare gli altri solo per un periodo. Il servire è un'opera che bisogna vivere nella perseveranza. Se ancora non serviamo in questo modo, chiediamo al Signore la forza per farlo.
LA PAROLA SI FA PREGHIERA
Signore Dio, insegnaci a vivere di fede. Fa' crescere il seme che hai deposto in noi il giorno del nostro battesimo, perché lavoriamo con tutto l'impegno, senza aspettare altra ricompensa che la gioia di poter essere al servizio di Gesù Cristo, tuo figlio e nostro Signore.